Mangiare al Cammino di Santiago

Posted by on 24 gennaio 2014

Pur essendo il cammino di Santiago comunque una cosa altamente spirituale che non vuol dire necessariamente “religiosa”, tutt’altro, rimane valido il detto: “Non di solo spirito vive l’uomo”

La colazione. In alcuni albergue è compresa nel poco che si paga per dormire ed è comunitaria, Purtroppo (per me) in genere è alle 7 – 7,30
In altri albergue c’è la macchinetta a gettoni per il caffè e basta. In questo caso io mi fermavo al primo bar aperto e facevo colazione con un (altro) caffè ed un dolce (Girella alla cannella 🙂 )
Pranzo.
Lungo il cammino non mancano i ristoranti e di solito non speculano ma dieci dodici euro ci volevano. Io non mi fermava mai a pranzo, entravo in un fruttivendolo e mi comperavo 3 frutti oppure un pomodoro (cetriolo, patata, carota, ecc) e due frutti dei quali uno sempre una banana.
A volte prendevo anche uno yogurt liquido.
Quasi sempre mangiavo camminando. Fermarmi per me significava rompere il ritmo e combattere, alla ripartenza, con la digestione.
Cena
In alcuni albergue la cena è compresa nel prezzo del pernottamento, 7 / 8 € in genere è comunitaria, nel senso che si mangia tutti assieme e spesso chi vuole contribuisce come può, preparando i tavoli, preparando la verdura, dando la mano in cucina e quant’altro.
In un paio di occasioni ho trovato la “pappa pronta” ma costava un paio di euro in più circa.
Negli altri albergue ci sono due possibilità, il menù del pellegrino all’immancabile bar nei pressi dell’albergue (8 / 10 Euro, caffè, e vino compresi.
prepararsi la cena.
Se nell’albergue c’è la cucina a disposizione, (molto frequente) ci si può unire in piccoli gruppi, fare la spesa dividendo la somma e cucinare quello che preferiamo naturalmente che sia relativamente veloce. Io ho addottato questo sistema solo poche volte.
I problemi sono cucina occupata e/o affollata Obbligo di lavare le pentole e quanto usato per cucinare, PRIMA di mangiare, in modo che le stesse siano a disposizione di altri pellegrini. Obbligo di lavare piatti, posate e bicchieri usati, magari lavelli sono affollati e seve fare la fila, obbligo di pulire la tavola dove si è mangiato.
In questo caso la spesa è davvero minima, in genere due, tre euro a testa erano più che sufficienti.
Io preferivo di gran lunga il bar, dove tra le altre cose ho sempre mangiato molto bene.
Anche lì si mangia in una tavola comune fin che c’è posto, si parla, si ride e si scherza, i più giovani fanno i mosconi e le più giovani magari accettano volentieri un po’ di corteggiamento 🙂
A Santiago poi, visto che siamo arrivati anche se per molti il Cammino proseguirà per Finisterre, direi senz’altro il ristorante (attenti alle fregature) dove gustare qualche specialità locale (Polpo alla Galega ad esempio).
Se vi viene fame durante la giornata, quasi ovunque i bar fanno degli ottimi panini, li consiglio al prosciutto (Jambon).
In spagna sia la Birra che il vino sono molto buoni.
Ciao

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