E’ brutto parlarne ma purtroppo sono sempre in agguato.
Gli esperti non si fanno tantissimi problemi ma i “novellini” 🙂 un po’ ci pensano specie se non sono più nel fiore degli anni.
Dunque vediamo cosa eventualmente e facendo i dovuti scongiuri ci potrebbe capitare.
Vesciche, tendiniti, dolori alle ginocchia, anche, e piedi, specie al tallone, tutti guai legati alla mancanza di un minimo di preparazione.
Poi emicranie, mal di denti, disturbi intestinali specie quando fa molto caldo, raffreddori, tutto quello che i potrebbe capitare in qualsiasi altro momento anche a casa.
Non vanno dimenticati i dolori tipicamente femminili ma le donne sono molto molto preparate, più di me sull’argomento. Non tutte sanno però che durante l Cammino il ciclo potrebbe non presentarsi, specie se atteso verso la fine del cammino stesso. quindi se…….non preoccupatevi più di tanto. Non sta a me dirvi cosa e come fare quando…..lo sapete da sole ma non abusate di voi stesse in quei giorni.
Detto questo, chiariamo subito che siamo in Spagna, paese senza dubbio paragonabile all’Italia, non saremo mai a più di duecento Km da una grossa citta e probabilmente da un collegamento aereo.
Praticamente in tutte le tappe attraverserete o vi fermerete in un paese con la farmacia ed eventualmente il dottore.
Lungo il cammino salvo casi sporadici, sempre possibili tutti sono ben disposti verso i pellegrini e se necessario una mano la danno pagando il giusto ben inteso.
In quasi tutti gli albergue, uno degli hospitaleri sa gestire bene vesciche tendiniti e dolori muscolari. In alcuni paesi o cittadine vicino all’albergue c’ addirittura un centro medico per pellegrini, gratuito ma qualcosa è consigliabile e giusto lasciare.
Non sottovalutiamo assolutamente le vesciche, è l’errore più comune che viene fatto dai pellegrini. Non credete in pomate miracolose, non esistono, sarebbe troppo bello, non imbrattatevi i piedi di vasellina o quant’altro prima di partire al mattino. Ai vostri piedi mancherebbe la opportuna ventilazione e sudorazione. Stringete bene le scarpe, in caso di vesciche stringetele ancora di più.
Se notate segni di infiammazione e peggio infezione rivolgetevi senza indugio ad un medico, ne potrebbe andare del vostro cammino.
L’auto medicazione delle vesciche è abbastanza semplice anche prima che si rompano.
Prendete un ago da cucire, infilategli circa mezzo metro di filo, immergete il tutto nel Betadine che avrete portato appresso.
Bucate ora da parte a parte la vescica il più vicino possibile alla base. il liquido uscirà e scorrerà lungo il filo, ne avrete lasciato una decina di cm. per parte. Aiutandovi con una garza premete leggermente la vescica in modo che esca più liquido possibile.
Cospargete abbondantemente di betatdine e lasciate il più a lungo possibile all’aria, anche di notte e lasciate dentro il filo.
Al mattino dopo sarete già mezzi guariti ma mettete un po’ di cicatrene sulla parte lesa, copritela con un fazzoletto o della garza abbondante indossate la calzatura e stringetela. La parte lesa dovrebbe restare immobile e immobilizzata.
NON LASCIATE LA CALZATURA LENTA, FARESE SOLO PEGGIO E CREERESTE ALTRE VESCICHE, causate dallo sfregamento del piede con la scarpa o con le parti del piedi tra loro. Le Vesciche fra le dita dei piedi sono comunissime.
Insomma se non poniamo la massima attenzione le vesciche sono come le ciliegie, una tira l’altra. Purtroppo.
Per le tendiniti, a parte i noti antidolorifici più o meno omeopatici, in pillole (attenti allo stomaco) o in pomata che userete fin dai primi sintomi, rivolgetevi senz’altro in farmacia o dall’hospitalero. Ho visto fare miracoli. Quasi letteralmente.
Per i dolori e/o problemi intestinali, sarebbe meglio prevenirli, evitando gli abusi di cibo bevande più o meno alcooliche, colpi di freddo e quant’altro.
Se necessario no esitate ad “appartarvi” tra i cespugli nessuno ci farà caso e……i cespugli non sono razzisti e non discriminano i sessi. Si possono appartare tranquillamente anche le signore 🙂 magari facendosi fare la guardia dall’amica di turno
Ridete, ridete! ma……
Normalmente negli albergue non è possibile fermarsi più di una notte, salvo problemi di salute. Se per qualsiasi motivo non state bene e ritenete opportuna fermarvi, fatelo, potete sempre recuperare magari con il bus quando starete meglio.
Se aspettate che le cose diventino troppo serie, ancora ci potrebbe andare di mezzo il Cammino.
Ho chiuso, spero che quanto sopra vi aiuti eventualmente a stare maglio e più rilassati, prima durante e dopo il vostro Cammino.
Ciao
PS Prodotti ed attrezzatura 🙂 sopra indicata, DEVONO far parte del vostro piccolo pronto soccorso.
Abbiamo fatto il Camino nel 2009 arrivate a Ponferrada abbiamo dovuto ricorrere alle cure mediche.
Siamo state accompagnate da una perfetta sconosciuta all’ Ospedale della Reina, dove è bastato presentare la carta del pelegrino per avere la corsia preferenziale ed essere visitate dopo 5 minuti. Esito: tallonite e due giorni di riposo e poi di nuovo in cammino fino a Santiago.
Buon camino a tutti
Veramente esaustivo.personalmente ho affrontato le vesciche e a Trabadelo l’hospitalera mi ha risolto il problemaon ago e filfilo.Il giorno dopo ho affrontato la salita a O Cebreiro senza problemi.
Per arrivare a O Cebreiro hai fatto la strada o il sentiero?.
Io feci il sentiero nell’unico giorno di pioggia vera che ho trovato nel mio cammino. Un disastro, sembravo G.C. che camminava sulle acque 🙂
A o Cebreiro c’era tanta di quella nebbia che a momenti sbattevo il naso su uno di quei edifici rotondi che ho visto solo in fotografia, Cercare l’albergue era impossibile. ho proseguito fina a Hospital de la Contesa. Ero talmente contento di essermi portato dietro l’ombrello, grande, robusto e pesante che se avessi potuto mi sarei dato un bacio da solo. Però che bei ricordi…..
Una domanda, come mai le vesciche così avanti? Avevi cambiato qualcosa?
Ciao e grazie Renato